L'ARCHITETTURA ISLAMICA DELLE MOSCHEE AD ELBASAN

Dott. Ing. Gian Lorenzo Dalle Luche
Dottorando in "Scienze e Tecniche dell'Ingegneria Civile" presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa
gianlorenzo.dalleluche@ing.unipi.it
http://www2.ing.unipi.it/~o111060/

Valutare quanto a fondo l’influenza architettonica turca abbia investito l’Albania e in che misura si sia integrata con la tradizione locale è un obiettivo reso difficile dall’impossibilità di uno studio diretto del campionario formale ottomano, in gran parte andato perduto. Ma se la singola testimonianza monumentale è scomparsa, rimangono invece ampi brani di città a documentare i rapporti e i valori architettonici delle moschee del XVI e XVII sec., la Nazireshes (1599), la Ballije (1609) e la Aga (~1640), in cui è declinato il paradigma classico del sistema volumetrico composto da un corpo cubico, sormontato da un tamburo a base ottagonale e concluso da una cupola semisferica. Precedenti alla costruzione delle moschee monumentali sono la moschea intitolata al sultano Maometto II il conquistatore (1466) e la moschea Reale (1492). La prima è coeva alla cinta muraria turca della kalà e si ergeva al di sopra della porta meridionale. La moschea Reale, l’unica interna alla kalà, consta di caratteri originali interessanti per svolgere un confronto con le architetture successive, anche se i valori formali sono fortemente alterati rispetto all’edificio di fine ‘400. La moschea Nazireshes nasce probabilmente come mausoleo, dotato di un carattere austero dalle linee architettoniche pure ed eleganti, che comunica un senso ieratico di integrità morale. Le altre due moschee monumentali ad Elbasan, la Ballije e la Aga, mostrano un linguaggio più articolato ed un repertorio decorativo più ricco. Nei pressi di Elbasan, nel paese di Pequin, una quarta moschea del tipo a cupola ostenta una torre a base quadrata che fronteggia e raddoppia lo slancio del minareto, simboleggiando efficacemente un confronto sociale e culturale che è il sale di questa terra.

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