LA KALA DI ELBASAN. LA CONTINUITA' STORICA DALLE ORIGINI E CONFRONTI COL TERRITORIO

Prof. Avv. Raffaello Cecchetti
Docente in Diritto presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa
r.cecchetti@ing.unipi.it

Le fonti della storia di città di Skampa, fondata dai Romani lungo la via Egnatia tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C., ci descrivono una città di notevole importanza soprattutto dal punto di vista militare e , successivamente, sede vescovile. Durante il periodo Bizantino le fonti sono pochissime e poi tacciono del tutto ? no al XV secolo. Gli autori che hanno scritto durante il periodo della conquista dell’Albania da parte del sultano Maometto II ( 1460 ) , sono contradditori per quanto riguarda la sorte di Elbasan , così battezzata dal Sultano : secondo alcuni ( Critobulo di Imro ) , questi avrebbe fatto edificare la città ex novo su antiche rovine, secondo altri (Celebi) avrebbe occupato una città già esistente solamente fortificandola ex novo. L’analisi del territorio sembrerebbe confermare quest’ultima teoria. In particolare le mura risultano aver conservato fedelmente l’impianto del castrum romano, i bagni (Hamam) posti nella Kalà sembrerebbero avere origine da terme bizantine, l’impianto urbanistico estremamente regolare segue la struttura ippodamea tipica del castrum e difficilmente può avere un’origine esclusivamente ottomana, anche alla luce della concezione delle strade tipica del pensiero degli ottomani, quali meri elementi di collegamento che seguivano linee del territorio già date o meramente funzionali. Le case all’interno della Kalà sono riconducibili al periodo ottomano, ma vi si possono rinvenire traccie di influenze bizantine e , successivamente , italiano-dalmate. Altri elementi significativi, quali la Torre dell’Orologio, il verde e le strutture collettive corrispondono, invece, esattamente alla descrizione della città così come riportata dagli autori ottomani e come tipica della loro cultura.

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