LO STUDIO URBANISTICO E LA CREAZIONE DI TAVOLE TEMATICHE

Arch. Michela Biagi
Docente in Urbanistica presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa

L’esperienza del progetto di ricerca applicata alla “kalà” della città di Elbasan e alle aree urbane immediatamente prospicienti le fortificazioni, trova i suoi presupposti nello studio e nell’approfondimento analitico delle migliori esperienze disciplinari che strutturano l’esperienza del recupero intorno ad un modello di piano interessato da un lato, al riconoscimento, alla tutela e alla valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e culturali e, dall’altro, alla messa a punto di strumenti e criteri per la valutazione di compatibilità tra previsioni e progetti di riqualificazione/trasformazione del territorio e riproducibilità/salvaguardia delle risorse da questi interessate. Il senso del rilievo urbanistico e della formazione dei quadri conoscitivi sta dunque nel conferire agli strumenti della pianificazione un pro? lo strategico rispetto al ruolo della città storica, individuando forme opportune di progetto. L’articolazione dei lavori svolti consente di introdurre un sistema di approccio alle tematiche urbanistiche spendibile ed implementabile negli anni a venire, secondo una logica di processo che risulta ormai ricorrente in analoghe esperienze urbanistiche. Il rilievo urbanistico costituisce l’origine del quadro conoscitivo e ne rappresenta la fase iniziale, configurando il momento conoscitivo non più come una vera e propria fase temporale ma come un elemento trasversale del processo di piano che interseca e comprende tutte le altre fasi. In un contesto così desueto rispetto alla prassi ordinaria, si è dunque applicata in ambito internazionale una metodologia consolidata, sviluppatasi nel corso di quasi 30 anni in ambito locale, in modo che l’esperienza della ricerca ne avvalorasse la solidità e ne veri? casse anche i limiti, così da poter condurre anche in questo senso una più approfondita riflessione. Il rilievo urbanistico del territorio si articola secondo una campagna di rilievo sintetizzata in otto tavole complessive che verificano lo stato di fatto, attraverso la valutazione degli usi degli edifici e degli spazi aperti, la consistenza ed ubicazione dei beni storico architettonici e delle attrezzature pubbliche, le caratteristiche funzionali degli isolati con particolare riferimento agli accessi classificati per tipologia e caratteristiche, l’individuazione dei maggiori fenomeni di degrado, l’analisi del sistema delle coperture e la documentazione fotografica dal basso di supporto alle indagini. Attraverso i dati emersi nella fase di rilevamento, opportunamente georeferenziati e disponibili su supporto digitale, nel corso dell’arco temporale corrispondente alla ricerca – due anni - l’organizzazione dei lavori di studio e le attività sul campo si sono continuamente aggiornate e attagliate alle metodiche collegate alla didattica, favorendo così la creazione di una prima “raccolta” di analisi omogenee (o meglio base-dati) su intraprendere un’attività di sintesi e di raffronto anche con gli altri contributi disciplinari che ha condotto ad individuare le aree di progetto e gli interventi ammessi. Esplicitando in via definitiva il ruolo di indirizzo e di orientamento per la definizione degli obiettivi del recupero che assume la fase conoscitiva. Conoscere l’ambiente urbano, inteso come insieme complesso di risorse (antropiche e culturali), ovvero porsi come obiettivo prioritario l‘individuazione, definizione, classificazione e valutazione delle risorse stesse e delle loro reciproche relazioni, esprime una visione “olistica” del territorio che consente di formulare ipotesi e proposte di progetto coerenti e congruenti con il contesto analizzato.

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