RIQUALIFICAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE VIARIE INTERNE ALLA KALA' DI ELBASAN
Nel suo complesso il tessuto viario presente all'interno della Kalà di Elbasan si presenta caratterizzato da un fitto reticolo di strade "di quartiere" e da percorsi pedonali stretti tra edifici, tra loro interconnessi da innesti che quasi mai si presentano attrezzati per favorire la fluidità veicolare e la sicurezza della circolazione pedonale. Queste infrastrutture sono caratterizzate da sezioni di dimensioni comprese tra 2.3 m e 6.5 m, insufficienti per una loro gerarchizzazione. Solo la Via Ignazia, la cui carreggiata è di larghezza compresa tra 3.7 m e 8.0 m, si presta ad essere ristrutturata per la funzione di "strada interquartiere".
L'analisi dello stato attuale evidenzia la necessità di un complessivo intervento di riqualificazione finalizzato a garantire la sicurezza della circolazione pedonale e veicolare, ed il risanamento funzionale delle pavimentazioni così da valorizzare anche gli aspetti estetici che storicamente caratterizzano tali infrastrutture viarie.
Attualmente, l’originario disegno della pavimentazione, cioè il classico schema di ciottolato in cui gli elementi di dimensioni maggiori sono allineati al centro della via, è individuabile solo in brevi tratti, frequentemente in cattivo stato di conservazione; gran parte dei precedenti interventi di manutenzione sono stati eseguiti con materiali e metodi diversi da quelli originari, mirati prevalentemente ad un celere ed economico ripristino della funzionalità del piano carrabile. Ciò ha prodotto tipologie di finiture superficiali delle pavimentazioni anche molto diverse, con tratti in ciottolato tradizionale, in conglomerato bituminoso, in calcestruzzo di cemento, in semplice materiale granulare, spesso riciclato da interventi di demolizione di edifici, ecc.
Per quanto riguarda gli aspetti funzionali, i rilievi effettuati hanno evidenziato soprattutto problemi connessi alla scarsa regolarità del piano viabile che penalizza la sicurezza e il confort della circolazione pedonale ed incrementa la produzione di rumore e vibrazioni da traffico veicolare. In alcuni tratti, in caso di pioggia, il transito pedonale diviene difficoltoso anche per la presenza ristagni d’acqua, a volte estesi su tutta la carreggiata. Non esistono, se non per tratti brevi e discontinui (e con dimensioni generalmente inadeguate), i marciapiedi; le carreggiate sono quindi utilizzate contemporaneamente da vicoli e da pedoni. In tale situazione, l’accertata inadeguatezza anche della segnaletica e della illuminazione, determina evidenti rischi per la mobilità sopratutto pedonale.
La riqualificazione del sistema viario si pone quindi come obiettivo primario quello di porre rimedio alle carenze sopra indicate.
In tal senso i principali interventi che si prevede di realizzare possono essere così riassunti:
- ripristino dell’originario schema delle pavimentazioni in pietra mediante l'impiego dei materiali lapidei locali, dimensionando opportunamente gli strati di supporto in relazione alla portanza dei sottofondi e ai previsti carichi da traffico veicolare;
- individuazione di specifiche aree per le quali proporre soluzioni che prevedano l'utilizzo di materiali stradali innovativi come, ad esempio, i leganti bituminosi trasparenti;
- ripristino delle condizioni di regolarità e di aderenza delle superfici dei piani viabili per il miglioramento della sicurezza, del confort interno ed esterno ai veicoli, e della fruibilità delle pavimentazioni da parte dei pedoni.
- rifacimento del sistema di smaltimento delle acque meteoriche tramite rifacimento e/o ripristino della rete fognaria, aumento del numero di punti di captazione ed una loro ubicazione più funzionale);
- interramento delle linee aeree dei servizi e sistemazione dei sottoservizi esistenti a profondità compatibili con le sollecitazioni indotte dal traffico;
- miglioramento dell’illuminazione stradale con aumento dei punti luce su supporti a mensola da fissare ai muri degli edifici;
- tramite l’attuazione di un razionale sistema di segnaletica stradale e la realizzazione di adeguati interventi di arredo urbano, si ritiene possibile la trasformazione della Kalà in un’isola ambientale del tipo ‘Zona 30’ al fine di ottenere una accresciuta vivibilità degli spazi urbani, conservandone e evidenziandone le valenze storiche, culturali ed artistiche.
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